Danza movimento terapia

Danza movimento terapia

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“Chi lavora con le sue mani è un lavoratore. Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista.”

(San Francesco D’Assisi)

 

La danza movimento terapia studia le relazioni che intercorrono tra pensiero emozione e azione. Partendo  dal presupposto che siamo un’unità, la danza movimento terapia attraverso i suoi strumenti quali sintonizzazione, empatia, lettura e analisi dell’intenzionalità del gesto, offre la possibilità di comprendere la propria esperienza, integrando gli aspetti psichici, fisici e immaginativi ( embodiment).

La nostra struttura corporea è la sostanza dei nostri stati d’animo passati, presenti e futuri, mediante l’arte della danza è possibile esprimerli attraverso il canale emotivo sensoriale e immaginativo per recuperare l’aspetto creativo.
Tutto questo porta ad incontrare ed esplorare la propria coscienza, dunque  la danza non è il movimento del corpo, ma è la manifestazione del tipo di consapevolezza che esiste nel corpo del momento.

Il punto cardine del nostro lavoro è danzare la propria coscienza, perché sapere di sé ci mette in contatto con i nostri bisogni e se sappiamo di cosa abbiamo bisogno possiamo soddisfarli, la cura che intendo è un prendersi cura che è la nostra prima medicina, il nostro atteggiamento verso noi stessi è la base su cui poggia ogni tipo di cura medica, ascoltarsi, seguire il proprio ritmo ci regola ci fa conoscere i nostri limiti.

La danza movimento terapia è una modalità terapeutica a mediazione corporea che all’interno di un processo individuale e/o di gruppo si occupa di:

  • Ansia, paure e fobie
  • Difficoltà relazionale
  • Disturbi del comportamento alimentare
  • Depressione Disturbi dell’apprendimento
  • Ritardo mentale
  • Disturbi comportamentali, iperattività, disattenzione, aggressività, oppositività
  • Disturbi del linguaggio

 

Le attività che noi proponiamo sono:

  • sedute individuali e di gruppo
  • seminari
  • formazione

 

Chi è il danza movimento terapeuta?

Il danza movimento terapeuta (dmt) è un professionista formato presso scuole di specializzazione riconosciute dall’APID (Associazione professionale italiana danzamovimento terapeuti www.apid.it). In particolare noi seguiamo il modello di Art Therapy Italiana con orientamento psicodinamico. La  nostra formazione quadriennale comprende tirocinio e incontri di supervisione ed un minimo di cento ore di analisi personale.

L’apid denomina la figura del dmt: “una classe di figure professionali operanti nel campo clinico e/o socioeducativo, con funzioni di prevenzione, riabilitazione e terapia, per mezzo del linguaggio corporeo (danza e movimento) nelle sue valenze rappresentative, comunicative e simboliche”. 

Le nostre competenze riguardano la conoscenza del linguaggio corporeo e del processo creativo, includendo le implicazioni sul piano emotivo, psicologico e cognitivo con riferimenti a differenti modelli teorici. Siamo in grado di formulare piani di intervento nell’ambito del disagio sensoriale, motorio, psicologico, relazionale e sociale e svolgiamo la pratica di dmt in ambito pubblico e privato nel rispetto della deontologia professionale.

 

Danza Movimento terapia per bambini

Questo tipo di approccio è particolarmente efficace per i bambini i quali hanno un diretto dialogo con il corpo ed è  proprio attraverso questo che comunicano.

Il focus della Danza Movimento Terapia è l’aspetto espressivo-creativo e considera le basi dello sviluppo neuro psicomotorio, come la base di  un “educazione globale” che raccorda le diverse competenze del bambino, psichiche, fisiche, emotive e relazionali ,  a partire dalle sue risorse più che dalle  mancanze.

La danza terapia si colloca in una dimensione olistica dove il bambino  è considerato nella sua interezza e dinamica relazionale  considerando  tutte le sue potenzialità, a volte difficilmente esprimibili, che in un’ottica con queste caratteristiche possono essere viste e accolte.

La danza movimento terapia  promuove il senso di agio e  li aiuta  a riconoscere le proprie emozioni stimolando l’intelligenza emotiva, a sentirsi bene nel proprio corpo, a esprimersi creativamente per quello che sono facilitando così la relazione con gli altri.  Il  danza/movimento terapeuta ha un ruolo di facilitatore ed educatore dove educare sta per ex-ducere  portare in superficie, far emergere una maggiore consapevolezza e conoscenza di sé.

METODOLOGIA DI INTERVENTO

L’attività di Danza Movimento Terapia include alcuni elementi di espressione corporea teatro e educazione al movimento e consente al professionista di osservare il tipo di relazione che ciascun bambino ha rispetto allo spazio, ai coetanei e al gruppo. Le difficoltà e le diversità che emergono vengono accolte dal danza/movimento terapeuta che, creata un’area di fiducia, riesce prima a contenerle, poi ad elaborarle con i bambini attraverso attività specifiche. Gli interventi del danza/movimento terapeuta stimolano inoltre lo sviluppo delle potenzialità creative di ciascun bambino, lasciandolo improvvisare ed esprimersi nella sua originalità e per questo utilizzando quando necessario scelte musicali idonee e oggetti adeguati ai fini del proprio progetto.

Il metodo della libera espressività consente al bambino di sperimentare la propria creatività, libera da ogni schema prestabilito, e in questo modo vengono date le basi perché un movimento proposto non sia stereotipato secondo la direzione indicata. Le esperienze vissute amplificano il vocabolario  del bambino che impara a conoscere  anche l’errore come una possibilità creativa,  e può reagire positivamente alle richieste di soluzione proposte dal danza/movimento terapeuta.

La proposta è sempre all’interno di un clima giocoso, perché è il gioco l’altro strumento indispensabile con cui il bambino struttura il proprio mondo interiore in relazione all’ambiente esterno.

La creatività consiste nel mantenere, nel corso della vita, qualcosa che appartiene all’esperienza infantile, la capacità di creare il mondo.

Donald Winnicott

 

ATTIVITÀ DI GRUPPO

Il gruppo rappresenta una piccola comunità, all’interno di esso si instaurano relazioni di appartenenza e individuazione, aggregazione e separatezza, il gruppo è oggetto di investimento simbolico e di rinforzo per la propria identità. Nel gruppo è in gioco l’individualità, essere con gli altri rimanendo se stessi, per essere nel gruppo rinforzo i miei confini e riconosco me stesso e ciò che è Altro da me. Attraverso il gruppo si introiettano norme che diventano poi proprie nella quotidianità. Il laboratorio rappresenta un contenitore dove ognuno  può sperimentarsi in un ambiente sicuro che facilita la capacità di adattamento,  di apprendimento e di ascolto delle emozioni  che saranno utili anche in altri ambiti come la scuola e la famiglia.

Lo stimolo è sull’apprendimento attraverso la relazione con l’altro.

L’attività di Danza Movimento Terapia promuove:

–          la regolazione delle emozioni e degli stati comportamentali;

–          sostiene la definizione dell’immagine di Sé;

–          stimola lo sviluppo delle potenzialità creative;

–          regolarizza la capacità di attenzione e di contatto con la realtà;

–          aiuta a raffinare le capacità motorie, di coordinazione e ritmo;

–          rinforza le capacità relazionali.

 

I gruppi di danza Movimento Terapia sono così suddivisi:

gruppi bambini 3-6 anni

gruppi bambini 7-9 anni

gruppi bambini 10-12 anni

 

APPROFONDIMENTI

LA DANZA MOVIMENTO TERAPIA BREVI CENNI STORICI

La Danza Movimento Terapia nasce ufficialmente nel 1966 con la formazione dell’American Dance Movement Terapy (ADMT) Association; M.Chase, T. Schoop e M. Whitehouse sono le danzatrici che iniziarono questa disciplina;

Ha raffinato le sue fondamenta teoriche attraverso i contributi di vari operatori clinici (Psicologi, Psichiatri, Psicoterapeuti, Ricercatori ecc.) il cui lavoro ha solidamente agganciato la ricerca psicologica tradizionale alle “intuizioni” delle 3 pioniere; le altre figure fondamentali nello sviluppo di questa ricerca sono R. Von Laban  danzatore e coreografo, I.Bartenieff fisioterapista, B. Benbridge Cohen educatore somatico, – J. Kestemberg  psichiatra psicanalista.

In America e Gran Bretagna è riconosciuta come intervento psicoterapeutico e prestazione sanitaria;

STRUMENTI METODOLOGICI

  1. ANALISI DEL MOVIMENTO LABAN
  2. MODELLI EVOLUTIVI DELLO SVILUPPO BARTENIEFF
  3. PROFILO DI MOVIMENTO KESTENBERG
  4. MOVIMENTO AUTENTICO

1. Analisi del movimento Laban

Il metodo Laban, mette insieme le categorie geometriche che definiscono il muoversi del corpo nello spazio, alle qualità (effort), relative al come, viene compiuto un movimento.

Nell’analisi del movimento vengono prese in considerazione diverse componenti:

CORPO– come si muove, da dove parte il movimento, se coinvolge il tronco posturale o gestuale, il respiro.

SPAZIO– personale (chinesfera) vicino, medio, lontano, generale

FORMA – è in relazione al respiro (shape flow) è come il corpo si modifica in relazione allo spazio interno, creato dal respiro (non ha intenzione spaziale).

L’intenzione spaziale è la relazione intenzionale verso lo spazio esterno e la forma del corpo che può essere, direzionata, arcuata o modellante.

EFFORT – portata dinamica – come impiego l’energia cinetica in relazione a:

  • SPAZIO – diretto, indiretto

atteggiamento flessibile o diretto verso…

prestare attenzione, pensare, orientare. In che modo mi accosto allo spazio?

  • PESO – forte, leggero

sensibilità rispetto alla forza nell’atteggiamento verso… forza di volontà, autoaffermazione, sensazione

Quale impatto creo?

  • TEMPO – urgente o indulgente

urgenza oppure assenza di fretta nell’atteggiamento verso… ha a che fare con l’intuizione, con l’affrettarsi o il ritardare.

Quando decido di completare l’azione?

  • FLUSSO – libero o tenuto

ha a che fare con il grado di tensione nei muscoli, come lascio andare il mio flusso muscolare.

 Come gli efforts si correlano al comportamento e alle qualità intrapsichiche

  • Spazio chiamato anche il fattore dell’attenzione
  • Peso chiamato anche il fattore dell’Intenzione
  • Tempo chiamato anche il fattore della decisione
  • Flusso chiamato anche il fattore emozionale ha a che fare con i sentimenti. Funziona da base su cui gli altri efforts emergono

2. Modelli evolutivi dello sviluppo Bartenieff

  • RESPIRO – comprende sia la respirazione cellulare che polmonare;

È la chiave per la fluidità dei movimenti, è la prima esperienza dell’effort del flusso (Laban) ed è alla base del cambiamento della forma. Crescere e decrescere ha a che fare con la fiducia. Questo modello ci avvicina a sentire il nostro peso in modo attivo.

  • CONNESSIONE INTER-LATERALE( controlaterale)
  • CONNESSIONE META’ – CORPO (omolaterale)
  • CONNESSIONE SOPRA- SOTTO (omologo)
  • CONNESSIONE TESTA – CODA
  • CONNESSIONE NUCLEO-PERIFERIA

3Kestenberg

Kestenberg psicoanalista americana ha usato la LMA per leggere/osservare gli aspetti motori dello sviluppo del bambino fino all’adolescenza e come essi si correlino allo sviluppo e maturazione psicologico (emozionale e relazionale). Basandosi sulle teorie psicologiche di Anna Freud e Margaret Mhaler ha descritto in termini di analisi del movimento la relazione tra madre e bambino da 0 a 3 anni.

Il KMP è un sistema di notazione e analisi del movimento, e quindi un valido strumento  diagnostico non verbale che può essere usato per valutare il movimento di individui di qualsiasi età.

4. Movimento Autentico

Negli anni ’50 Mary Withehouse, di formazione psicoanalitica junghiana, sviluppa per prima le tecniche di immaginazione attiva attraverso la nozione di ‘movimento autentico’.

Il movimento proprio di ciascun individuo che nell’attività spontanea di improvvisazione dà accesso agli strati più profondi dello psichismo.

Nasce dalla sfida di mettere insieme il sapere corporeo della danza con l’esperienza della psicoanalisi.

IL CORPO DEL DMT

  • Come Presenza:

-‘embodiment’ – la mente percettiva

-sintonizzazione ed Empatia somatocinestesica

  • Come elementi del processo di osservazione

– Controtrasfert somatocinestesico

EMBODIMENT

Facilitare  nella persona l’integrazione di schemi assenti o deficitari può permettere aggiustamenti a livello del pensiero a partire da una diversa percezione di sè. Per far questo non fornisce in modo razionale lo schema di movimento ma lo esplora a  livello di movimento  per tornare a quella mente, di quando non c’era il pensiero, per poterlo incarnare (EMBODIMENT) nel suo corpo e trasmetterlo agli altri a questo livello cellulare/corporeo/percettivo/cinestesico.

Quindi non una mente che organizza il corpo secondo la sua logica, ma una mente a servizio di quegli stati corporei sensoriali percettivi che comunica a quel livello. E’ un processo dell’’essere’, non del ‘fare’ né del ‘pensare’.  E’ un processo di consapevolezza in cui la parte che guida e quella che prende atto si dissolvono quando la consapevolezza è raggiunta fino a livello cellulare. Visualizzazione e somatizzazione sono tappe del cammino che porta a realizzare l’embodiment, strumenti di consapevolezza che ci aiutano a tornare a una condizione preconscia. Le cellule sono il microcosmo del nostro io individuale. Ogni cellula corrisponde a un aspetto di noi stessi del nostro comportamento conscio e inconscio, ed esprime sia il nostro corpo sia la nostra mente. Bonnie Bainbridge Cohen (Basic Neurological Patterns)

SINTONIZZAZIONE

‘Sintonizzazione degli affetti’ si riferisce a stati d’animo e non al comportamento esterno in quanto tale.

D. Stern

Nella danza terapia la ‘Presenza’ del dmt è importante  ai fini della sintonizzazione che si basa sull’empatia tra paziente e terapeuta, dove cambiamenti della tensione muscolare sono vissuti da entrambi. Gli aggiustamenti  del livello di tensione servono a stabilire una fiducia reciproca e alcuni movimenti regolati dal ritmo del respiro possono essere riproposti consapevolmente dal terapeuta al paziente. La capacità di distinguere a quali qualità si sta rispondendo in maniera specifica, può favorire il processo terapeutico facendo le scelte cliniche appropriate.(R.M. Govoni, Danza linguaggio poetico del corpo e strumento di cura)

IL PROCESSO DI OSSERVAZIONE

  • prima impressione
  • prima immagine
  • elementi dell’analisi Laban dei movimenti
  • significato messo in relazione al contesto (es. l’immagine iniziale corrisponde a quanto osservato con la LMA?)

IL SETTING

  • Viene inteso come ‘ambiente facilitante’ ‘holding enviroment’
  •  lo spazio-tempo simbolico in cui si verifica l’incontro creativo

IL PROCESSO CREATIVO

‘ …considero il processo creativo come la costante ridefinizione di ciò che non ha forma in una forma e penso che esso attinga ad un’energia primaria (insieme delle pulsioni e desideri che risiedono nella parte più profonda e nascosta della psiche dell’uomo).

Non appena si lascia andare quella forma ad una sua evoluzione, si attinge ad una nuova fonte di energia per una nuova definizione. La capacità di coinvolgersi e di entrare in questo processo è ciò che io considero curativo (per un curare che è prendersi cura).

A. Robbins

Ogni individuo ha bisogno di un movimento dall’esterno all’interno e dall’interno all’esterno, come facciamo nell’atto del respiro o nel processo della digestione del cibo. Questo continuo ricevere e dare ci fa crescere.

Ogni individuo dovrebbe riuscire a ricevere senza sentirsi invaso e a dare senza sentirsi deprivato, provando piacere sia nel ricevere che nel dare.